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Sanificazione degli ambienti pubblici e di lavoro

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Pulire, igienizzare e sanificare sono operazioni di detersione differenti tra loro ma non sono rari i casi in cui questi termini vengono erroneamente confusi e adottati come sinonimi. L’unica cosa che accomuna queste attività, infatti, soprattutto nell’ambito degli ambienti pubblici, è la competenza e la conoscenza di corrette strumentazioni e metodologie da utilizzare per portare a termine, e nel modo più corretto, queste attività che hanno l’obiettivo di far vivere tutti in un ambiente sano senza correre il rischio di mettere in pericolo la salute del cittadino. 

Non a tutti è chiaro cosa si intende per sanificazione ma senza dubbio negli ambienti pubblici e in zone di passaggio, è importante garantire la qualità della vita di ciascuno di noi quindi è necessario procedere con interventi più mirati che vadano ad eliminare batteri e agenti contaminanti. Diverso è infatti il caso delle operazioni di igienizzazione degli ambienti, che consiste in una serie di processi e operazioni atti a rimuovere e asportare rifiuti, polveri e sporco di qualsiasi natura dalle superfici di ambienti, senza alterarle, rendendo gli ambienti idonei alla vita delle persone che li abitano. 

Infatti, chiunque si approcci al mondo delle pulizie professionali, deve avere un minimo di conoscenze di chimica, poiché esse diventano fondamentali per la scelta dei prodotti detergenti e per il loro impiego pratico. 

Sanificazione dei locali commerciali e delle aree più affollate 

Quando si parla di sanificazione è necessario fare riferimento a prodotti con la giusta composizione chimica che ne garantiscano la riuscita dell’operazione. Questo aspetto acquisisce un’importanza ancora maggiore se si tratta di ambienti molto frequentati con un continuo ricambio di visitatori. Da febbraio 2020, con l’avvento della pandemia, le misure e le pratiche da seguire per la disinfezione dei luoghi pubblici sono diventate ancora più rigide, per ovvie ragioni, soprattutto se si tratta della sanificazione di ambienti Covid.  

Partendo dalla conoscenza necessaria in ambito chimico, la misura convenzionale adottata per esprimere il grado di acidità (o di basicità) delle soluzioni acquose prendi il nome di PH, ed è espresso da un numero che va da 0 a 14.  L’acqua pura ha pH 7, considerato valore neutro. 

Convenzionalmente: 

• i prodotti con pH da 0 a 6 sono acidi: detergenti disincrostanti; 
• i prodotti con pH da 6 a 8 sono neutri: detergenti manutentori; 
• i prodotti con pH da 9 a 14 sono alcalini (o basici): sgrassanti. 

I tensioattivi sono composti in grado di modificare la tensione superficiale dei liquidi o quella interfacciale tra liquidi e solidi e, di conseguenza, l’angolo di attacco tra un liquido e un solido. Mentre, quando si parla di “durezza”, si definisce la concentrazione dei sali di calcio o di magnesio nell’acqua. Viene classificata in gradi francesi, si parla di acqua: 

• dolce, se la durezza è sotto i 10°F 
• mediamente dura, tra 10°F e 20°F 
• dura, tra 20°F e 30°F 
• molto dura, se la durezza è sopra i 30°F. 

Sanificazione degli ambienti pubblici 

Tutti gli esercizi devono provvedere a una pulizia giornaliera e a una sanificazione periodica dei locali, fatta salva la necessità di adempiere a specifiche operazioni previste nei protocolli/linee guida regionali. È bene modulare la sanificazione delle aree in funzione del loro grado di contaminazione giornaliero e dedicare particolare attenzione e maggiore frequenza alla detersione e disinfezione di tutte le superfici a rischio e/o maggiormente a contatto con le mani (maniglie, interruttori, pulsanti, ecc.). Si ricorda, inoltre, l’importanza dell’utilizzo di specifici prodotti per sanificazione degli ambienti che sono studiati appositamente per affrontare tipologie di sporco e di contaminazione più complesse di quelle domestiche (risolvibili con prodotti commerciali). Nel caso della disinfezione bisogna utilizzare disinfettanti con registrazioni P.M.C.  (Presidio Medico Chirurgico), che garantiscono l’efficacia battericida e virucida secondo la norma EN 14476 certificata dal Ministero della Sanità.  Per questi prodotti è necessario rispettare i tempi di contatto indicati. 

Ma come sanificare un ambiente di lavoro

Grazie alle operazioni di sanificazione è possibile pulire e/o disinfettare tutti i tipi di ambienti, non solo occupandosi della disinfezione delle superfici ma provvedendo anche a mantenere una buona qualità dell’aria, suggerimento da seguire per non sbagliare la procedura di sanificazione di tutti gli ambienti di lavoro come uffici, aziende e ambienti pubblici. Prima di ogni attività di disinfezione è necessario effettuare una profonda detersione delle superfici, in quanto i principi attivi dei prodotti disinfettanti vengono neutralizzati dallo sporco. In alternativa, è possibile utilizzare prodotti deter-disinfettanti che svolgono contemporaneamente entrambe le funzioni, consentendo di dimezzare i tempi di applicazione. Inoltre, prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, è raccomandato leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate e non miscelare mai prodotti chimici diversi. 

Sequenza “tipo”:  

  1. asportare residui grossolani 
  2.  detergere con apposito prodotto  
  3. risciacquare (se necessario)  
  4. disinfettare con apposito prodotto  
  5. risciacquare (se necessario)  

Utilizzando un prodotto deter-disinfettante è possibile ottimizzare i tempi riducendo le operazioni come segue: 

  1. asportare residui grossolani  
  2. detergere con deter-disinfettante  
  3.  risciacquare (se necessario) 
  4. Per le operazioni di detersione, di disinfezione o di deter-disinfezione delle superfici maggiormente a contatto con clienti e personale, ricordarsi di impregnare i panni con il detergente, il disinfettante o il deter-disinfettante e non spruzzare il prodotto sulla superficie. Piegare il panno così da sfruttarne tutta la superficie al massimo possibile, “spiegando” e “ripiegando” il panno si permette di lavorare sempre con una superficie pulita. Ove consentito pulire con movimento a “S” per fasce regolari, attuando una lieve sovrapposizione. 

L’utilizzo di attrezzature per pulizia distinte con un “codice colore” aiuta notevolmente a ridurre il rischio di contaminazione incrociata. 

Negli interventi di sanificazione di un locale operare dalle aree più pulite verso quelle più contaminate, procedere inoltre dall’alto verso il basso per prevenire la ricaduta dei microrganismi su aree precedentemente sanificate. Pulire le superfici verticali prima del pavimento, il quale va pulito per ultimo, partendo dall’angolo più lontano per finire all’ingresso del locale, al fine di asportare lo sporco che si è eventualmente depositato.  

Durante le operazioni di pulizia, è fortemente consigliato arieggiare i locali. 

Si consiglia di prestare particolare attenzione alle operazioni che vedono la manipolazione di materiali in tessuto, in quanto anch’essi possono contribuire alla diffusione del virus per via aerea. Le tende e altri materiali di tessuto removibili devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 60°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 60°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con prodotti a base di Ipoclorito di Sodio o di Perossido di Idrogeno.  Qualora non sia possibile la rimozione dei tessuti (es.  sedie imbottite), è possibile utilizzare generatori di vapore secco saturo. 

Per completezza bisogna fare un accenno ad alcune delle principali attività in ambito pubblico che necessitano di operazioni di pulizia quotidiane e periodiche. 
La sanificazione di ristoranti e di tutte le attività legate all’intera filiera agroalimentare, come ad esempio la sanificazione dei bar, richiedono la corretta esecuzione di protocolli igienico sanitari al fine di tutelare i consumatori e prevenire quindi malattie trasmissibili come infezioni, intossicazioni e tossinfezioni. 
Quando si parla, invece, della sanificazione di alberghi, è importante non sottovalutare né la formazione degli addetti alle pulizie né l’organizzazione e la gestione delle attività. Seguendo una sequenza di sanificazione periodica e giornaliera precisa, le operazioni che non devono assolutamente essere trascurate sono quelle relative a: superfici, come moquette, pavimenti in ceramica o parquet, arredi e superfici verticali, come mobili, vetri e pareti, servizi igienici con operazione di lavaggio con panno e vaporizzatore. 
Un altro caso da non dimenticare è la sanificazione dei negozi, ambienti che vedono un ricambio molto frequente di clienti e che appunto richiedono un’accurata pulizia giornaliera. Tra le attività commerciali, merita un discorso a parte la sanificazione dei supermercati, anche qui il ricambio è molto rapido ma l’attenzione deve essere ancora più forte perché la maggior parte dei reparti espone alimenti sia freschi che confezionati. Oltre agli scaffali, è necessario occuparsi dei carrelli e dei cestini, degli impianti di aerazione, dei POS, delle casse e dei servizi igienici.  
Tutte le attività pubbliche non devono essere sanificate solo per i clienti ma anche per i lavoratori e quindi non bisogna dimenticarsi delle aree a loro dedicate come gli uffici e le postazioni di cassa. 

Consigli e suggerimenti per una corretta procedura di detersione  

Occorre pulire tutte le attrezzature di lavoro a fine giornata, in particolare, i panni devono essere lavati in lavatrice ad almeno 60°, oppure, a temperature inferiori purché siano utilizzati prodotti a base di Perossido di Idrogeno o di Ipoclorito di Sodio (quest’ultimo da evitare per il lavaggio della microfibra). 

Da ricordare: prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate e non miscelare mai prodotti chimici diversi. Se il prodotto viene travasato, occorre riportare l’etichetta sul nuovo contenitore. I prodotti per la pulizia vanno conservati in spazi idonei.