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smaltimento scontrini

Dove si smaltiscono gli scontrini commerciali?

Contenuto a cura di

Redazione Magazine Lyreco
Insieme a te, per informarti e guidarti

Un insieme di professionisti che condividono la loro esperienza.

Lo smaltimento degli scontrini commerciali è un tema di grande rilievo per aziende e attività produttive che, nel corso degli ultimi anni, hanno dimostrato un’attenzione crescente alla necessità di ridurre l’impatto ambientale del proprio business. Ecco quindi che, per particolari categorie professionali, la raccolta differenziata e il corretto smaltimento dei rifiuti assumono un ruolo di primaria importanza in quanto la sostenibilità ambientale rappresenta spesso parte della filosofia aziendale di tantissimi brand.

Raccolta differenziata degli scontrini

Gli scontrini sono un elemento molto importante all’interno del sistema economico italiano in quanto costituiscono non solo la testimonianza di un avvenuto pagamento, ma spesso svolgono la funzione di documenti di garanzia, come spesso accade per elettrodomestici e elettronica di consumo. Per questo è fondamentale che gli scontrini abbiano delle caratteristiche specifiche in termini di resistenza e anti sbiadimento tali da garantirne la leggibilità nel tempo. 

Data la mole di scontrini prodotti ogni giorno è opportuno interrogarsi sul corretto smaltimento, sul loro impatto ambientale e sulla possibilità o meno di riciclarli. Per rispondere a questi quesiti bisogna ricordare che esistono diverse tipologie di carta che, ad oggi, vengono impiegate con maggiore frequenza. Tra queste si ricordano:

  • carta vergine e riciclata: fatture e ricevute o scontrini stampati con una stampante tradizionale devono essere ovviamente gettati nella raccolta della carta. 
  • carte chimiche (es: carta carbone): sebbene siano poco diffuse, difficilmente possono essere considerate riciclabili dal momento che contengono una dose molto elevata di componenti chimici.
  • carta termica: si tratta del supporto più diffuso per la produzione di scontrini. Le carte termiche tradizionali contengono elementi chimici che non rendono gli scontrini riciclabili.

Di conseguenza, gli scontrini fiscali, prodotti in carta termica, non devono essere gettati nella carta - come spesso si pensa - ma nel bidoncino della raccolta indifferenziata dal momento che rientrano tra quei rifiuti che non possono essere riciclati. 

È opportuno sottolineare che è possibile incorrere in spiacevoli sanzioni nel caso in cui venga riscontrato che la raccolta differenziata non è stata eseguita correttamente. Sebbene gli importi possano variare da regione a regione, gli importi vanno dai 25€ ai 155€1 per coloro che depositano materiali diversi da quelli indicati dal gestore della raccolta differenziata. Appare quindi evidente che smaltire correttamente gli scontrini fiscali possa rientrare in una politica aziendale più ampia che si prefigge l’obiettivo di ridurre le conseguenze del proprio passaggio sulla Terra. 

Gli scontrini sono riciclabili?

Gli scontrini, in linea di massima, non sono riciclabili. Questo è dovuto alla presenza di componenti chimici che non rendono possibile il riutilizzo dello scontrino stesso, nemmeno dopo appositi processi di riciclo.

Sul tema della tossicità degli scontrini è intervenuta anche la Comunità Europea con due successivi regolamenti 2016/2235 e 2018/213 nei quali si stabilisce che la carta termica contenente una porzione superiore allo 0.02% di bisfenoli non può più essere utilizzata. Per chiarire l’importanza di questa normativa si ricorda che il Bisfenolo A (BPA) è un composto chimico che ha trovato un ampio impiego, soprattutto negli anni ‘60, nella realizzazione di materiali plastici grazie alla sua caratteristica resistenza. La necessità di limitare l’utilizzo del BPA è figlia di una riflessione in tema di sostenibilità e di miglioramento della salute di coloro che entrano in contatto diretto con questo genere di prodotti. 

Smaltimento della carta termica

Gli scontrini sono realizzati da un supporto cartaceo su cui vi è una spalmatura chimica responsabile della reazione termica che genera la scritta sullo scontrino stesso.

Per questo gli scontrini realizzati nella tradizionale carta termica non sono considerati riciclabili e, di conseguenza, devono essere gettati nell’apposito contenitore della raccolta indifferenziata. Da questo punto di vista è molto importante che le aziende acquistino tutti gli strumenti necessari affinché la raccolta differenziata in ufficio possa essere portata avanti nel modo migliore possibile all’interno degli uffici. Motivo per cui è indispensabile munirsi degli specifici bidoncini che identificano le differenti tipologie di rifiuti che devono contenere. 

Sebbene alcuni dettagli possano cambiare di regione in regione, è preferibile predisporre anche dei cartelli in cui si esplicitano le tipologie di rifiuti che possono essere gettati in ciascun bidone.

Inoltre è bene ricordare che gli scontrini possono essere considerati materiale sensibile e di conseguenza, nel momento in cui si desidera smaltirli, è preferibile ridurli in parti più piccole in modo che non sia riconoscibile la transazione effettuata. Questa accortezza aiuterà a rispettare ulteriormente la privacy e la normativa in materia di GDPR anche nella fase di smaltimento degli scontrini.

Quali scontrini si possono riciclare, quindi?

Sebbene la maggior parte degli scontrini non sia riciclabile, le aziende possono individuare specifiche categorie di carte termiche che sono realizzate senza BPA.

bpa free

In seguito all’introduzione della Normativa UE 2016/2235 e 2018/213 è stato sancito che, a partire dal 2 gennaio 2020 la carta termica con concentrazione uguale o superiore allo 0,02% di bisfenoli A in peso totale non potesse essere immessa sul mercato. Al tempo stesso, tutta la carta termica contenente BPA prodotta e fornita entro il 2 gennaio 2020 potrà essere utilizzata fino ad esaurimento scorte, tenendo presente che fa fede la data di acquisto sulla fattura del prodotto.

Le aziende hanno quindi il compito di acquistare un prodotto che non solo sia sostenibile, ma che possa ridurre i rischi sulla salute per i lavoratori. Da questo punto di vista la carta termica di ultima generazione che può essere utilizzata per la stampa di scontrini consente di godere di uno strumento versatile: rispetto alla carta termica tradizionale, infatti, l’apparenza, la stampabilità e la funzionalità rimangono sostanzialmente identiche, ma - fortunatamente - l’impatto sull’uomo e sull’ambiente vengono significativamente ridimensionati. 

In particolare, se si ricerca una tipologia di scontrino che possa essere riciclabile è possibile valutare la proposta di alcune aziende che si stanno impegnando in questo senso. La scelta della carta termica riciclabile, come la carta termica Blue 4est, si caratterizza per l’assenza di sviluppatori di colori e sostanze chimici che possono trovare impiego nelle stampanti per cassa delle tradizionali carte termiche. A differenza di quanto accadeva in precedenza - in cui l’impressione dell’immagine veniva realizzata grazie ad una reazione chimica innescata con il calore, con la carta termica riciclabile il meccanismo di creazione dell’immagine è puramente fisico. Infatti, le “bolle” presenti nello strato superficiale “collassano” a contatto con il calore della testina di stampa, restituendo l’immagine che si desidera realizzare sulla carta termica. 

La totale assenza di sostanze chimiche rende questa carta ideale anche per le aziende che devono utilizzare la carta che potrebbe entrare in contatto con gli alimenti. Questo prodotto garantisce immagini che non sbiadiscono (durata oltre 35 anni) ed è il primo prodotto approvato anche per il contatto diretto con ingredienti alimentari; oltre a questo bisogna tenere presente che ha dimostrato un’ottima resistenza agli agenti atmosferici come il sole e l’umidità. 

Occuparsi del corretto smaltimento degli scontrini commerciali è una responsabilità che deve essere condivisa da tutti i membri del team aziendale. Oltre ad essere un dovere civico, dimostrare una spiccata sensibilità verso la tematica ambientale eseguendo una corretta raccolta differenziata consente alle aziende di rimanere coerente con i valori di ecosostenibilità di cui si fanno portavoce. Se infatti, da una parte, è competenza del datore di lavoro predisporre tutti gli strumenti affinché si possa fare la raccolta differenziata nel migliore dei modi, è importante che tutti coloro che lavorano in azienda possano dare il proprio attivo contributo alla causa. 

1 https://www.laleggepertutti.it/148584_se-sbaglio-a-fare-la-raccolta-differenziata-ce-la-multa