Verso la decarbonizzazione delle aziende: cos’è la SBTi e cosa fa
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Valentina ZanniTermini come decarbonizzazione, emissioni zero, riduzioni di CO2, sono sempre più presenti nella nostra quotidianità, basta accendere la tv per seguire aggiornamenti o trovare iniziative legate a queste tematiche. Questa attenzione conferma l’importanza che specifici processi avranno sul nostro futuro e che ogni azione può fare la differenza sia come singoli cittadini che come attori del settore privato.
Sempre più aziende, infatti, si stanno impegnando nella riduzione delle emissioni e stanno lavorando per raggiungere quello che è il risultato sperato contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C rispetto all’era preindustriale. Oggi le aziende rivestono un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione proprio perché è il settore privato a generare direttamente o indirettamente la quantità maggiore delle emissioni globali di gas serra.
Una prova di questo crescente interesse sono le oltre 4.000 imprese che alla fine del 2023 hanno ottenuto la validazione dei loro obiettivi basati sulla scienza. Allora cos’è la SBTi? E come può supportare la decarbonizzazione delle aziende?
Comprendere il significato della Science Based Target Initiative
La Science Based Target Initiative (SBTi) è un’organizzazione nata nel 2015 da una partnership tra Carbon Disclosure Project, United Nations Global Compact, World Resources Institute (WRI) e World Wide Fund for nature (WWF) con lo scopo di sviluppare strumenti e linee guida che consentono alle aziende di fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) basandosi su evidenze scientifiche. La Science Based Target, infatti, rappresenta l’insieme degli obiettivi che mirano a diminuire la produzione di CO2 e degli altri gas climalteranti in linea con le direttive dettate della scienza del clima, in particolare come quelle indicate dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) da cui sono emersi gli obiettivi relativi al controllo del riscaldamento climatico fissati alla COP 21 di Parigi del 2015. Il fine ultimo, quindi, è il mantenimento del riscaldamento globale al di sotto di livelli catastrofici e il raggiungimento del Net Zero entro il 2050.
Come vengono definiti i Science Based targets
Gli obiettivi di riduzione basati sulla scienza sono al centro di tutte le operazioni promosse dall’organizzazione. Ogni azione deve essere attentamente definita e pianificata e richiede uno studio ad hoc delle attività aziendali e dell’impatto che queste hanno sull’ambiente.
La SBTi con strumenti, materiali e guide supporta le aziende durante l’intero percorso di decarbonizzazione chiedendo una chiara definizione delle seguenti informazioni:
• identificazione dell’anno di partenza;
• calcolo delle emissioni;
• strutturazione dei confini degli obiettivi di riduzione;
• definizione dell’anno del raggiungimento del target.
Nello specifico, i Science Based Target (SBT) si dividono in:
• Obiettivi a breve termine: sono quelli fissati in un range di tempo che va dai 5 ai 10 anni e nascono per incentivare azioni immediate e rendere la comunicazione trasparente e diretta.
• Obiettivi a lungo termine: sono quelli da raggiungere perlopiù entro il 2050 in linea con obiettivi di neutralità climatica globale. Dietro ciascun obiettivo a lungo termine è necessaria una pianificazione strategica promossa dalle aziende che si prefiggono azioni coerenti e reali. Questi obiettivi sono stati introdotti nel 2021 in occasione della COP 26 di Glasgow, durante la Conferenza delle Nazioni Unite la SBTi ha rivisto i criteri precedenti introducendo anche il “Net zero standard”.
SBTi Net-Zero e il processo da seguire per stabilire target science-based
Le aziende che vogliono intraprendere questo percorso e ottenere la validazione degli obiettivi basati sulla scienza e del SBTi Net Zero devono seguire un processo standard che prevede 5 fasi:
- Commit: tramite una lettera, l’azienda deve dichiarare l’impegno di voler strutturare un piano di obiettivi di riduzione studiati su base scientifica.
- Develop: le aziende devono sviluppare target di riduzione secondo uno dei due approcci:
Contrazione assoluta: che richiede all’azienda la riduzione delle emissioni totali di gas serra in termini assoluti entro un determinato periodo;
Metriche di intensità: è un approccio che tiene invece conto di circostanze specifiche dell’impresa, focalizzandosi sulla riduzione delle emissioni per unità di output. Il percorso di abbattimento assoluto non tiene conto delle differenze tra i diversi settori, tuttavia, le differenze possono essere notevoli. Secondo gli obiettivi di intensità le emissioni di CO2 sono stabilite in relazione a un valore di riferimento, ad esempio «tonnellate di CO2 per tonnellata di acciaio».
3. Submit: dalla firma della dichiarazione d’impegno, l’azienda ha 24 mesi di tempo per delineare e presentare i target di riduzione. Questi vengono valutati ed eventualmente validati da un team che determinerà se sono coerenti alle linee guida dettate dalla SBTi.
4. Communicate: se la valutazione dei target va a buon fine, l’azienda rientra nel programma per cui è necessario comunicare pubblicamente gli obiettivi di riduzione a breve e lungo termine che sono stati definiti e confermati. Allo stesso tempo, anche SBTi pubblica i target dell’impresa sul sito ufficiale.
5. Disclose: una volta che l’adesione è stata confermata e resa pubblica, l’azienda ha l’obbligo di comunicare annualmente le emissioni e i progressi raggiunti rispetto a ciò che è stato definito e concordato.
La SBTi e gli scope 1 2 3
Come abbiamo già detto, i target di riduzione si riferiscono alla diminuzione della quantità di emissioni di gas serra prodotte dalle attività delle aziende che vogliono aderire al programma. Questi target di riduzione vengono suddivisi in Scope 1, 2 e 3, una classificazione nata per differenziare le tipologie di emissioni.
Le emissioni Scope 1 comprendono le emissioni dirette delle fonti di proprietà o controllate dall'azienda. Ciò include il gas naturale e il carburante, i refrigeranti e le emissioni derivanti dalla combustione in caldaie e forni di proprietà o controllati, nonché le emissioni dei veicoli della flotta (ad esempio auto, furgoni, camion).
Le emissioni Scope 2 comprendono le emissioni indirette di gas a effetto serra derivanti dall'energia acquistata o acquisita, come l'elettricità, il vapore, il calore o il raffreddamento, generati fuori sede e consumati dall'azienda.
Lo Scope 3 invece comprende le fonti di emissione indirette che sono collocate nella catena del valore a monte e a valle. Lo Scope 3 generalmente costituisce la maggior parte dell'impatto climatico aziendale perché comprende emissioni legate al ciclo di vita delle materie prima ma anche ai viaggi dei dipendenti, agli investimenti aziendali e ai rifiuti prodotti.
La SBTi 2023: i numeri che confermano il cambiamento
Nel mese di marzo 2024, il World Meteorological Organization (WMO) ha pubblicato il suo rapporto sullo State of Global Climate relativo al 2023 dichiarando che proprio il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato[1]. Questo evidenzia ancora una volta quanto sia essenziale accelerare le iniziative che mirano a cambiamenti globali e massivi.
Dati positivi arrivano proprio dall’ultimo report di SBTi 2023[2] da cui emergono numeri incoraggianti:
Numeri eloquenti che ci permetto di capire che le aziende stanno andando nella giusta direzione e che organizzazioni e privati possono fare tanto per il bene del Pianeta.
In ogni ambito la via verso il cambiamento è chiara ma questo è solo l’inizio, la strada infatti è lunga e gli obiettivi di lungo termine, come abbiamo visto, sono da raggiungere entro il 2050. Un processo sfidante ma che sin da subito può portare evidenti miglioramenti in ogni impresa a prescindere dall’ambito merceologico.
L’adesione di Lyreco alla SBTi
Anche noi di Lyreco abbiamo aderito all’iniziativa Science Based Targets (SBTi). Crediamo nelle nostre ambizioni di sostenibilità e desideriamo che siano allineate agli standard internazionali per andare tutti nella stessa direzione: un futuro più sostenibile. I nostri obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) sono stati validati nell’ottobre 2023. In particolare, il Target Validation Team di SBTi ha stabilito che i nostri target relativi a Scope 1 e Scope 2 sono in linea con la traiettoria di 1,5° C. Inoltre, è stato anche approvato il nostro obiettivo relativo al coinvolgimento dei fornitori di beni e servizi, trasporto e distribuzione a monte, dimostrazione del nostro impegno in pratiche responsabili presenti lungo la catena di approvvigionamento.
“Comprendiamo l'importanza di ridurre significativamente e rapidamente le emissioni globali in modo da dimezzarle entro il 2030, e puntare a raggiungere il net-zero entro il 2050. Noi di Lyreco ci impegniamo a stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine a livello aziendale in linea con la scienza del clima e SBTi.” Grégory Lienard, Chief Executive Officer di Lyreco.[3]
Fissando obiettivi chiari e misurabili, consentiamo alla nostra organizzazione di dare priorità agli investimenti e alle iniziative che porteranno a significative riduzioni delle emissioni in tutte le nostre operazioni, nella catena di fornitura e nel ciclo di vita dei prodotti. Il nostro impegno è anche un modo per dare l’esempio e promuovere cambiamenti positivi all’interno del nostro settore.
Con le nostre ambizioni strettamente connesse alla collaborazione con SBTi e alle ricerche scientifiche sul clima, puntiamo a ridurre i rischi legati al clima, ad aumentare la resilienza e a generare il valore di lungo termine per i nostri stakeholders e per il pianeta.
[1] https://www.wwf.it/pandanews/clima/2023-senza-dubbio-lanno-piu-caldo-mai-registrato/
[2] https://sciencebasedtargets.org/reports/sbti-monitoring-report-2023