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rotoli di carta termica

Carta termica: caratteristiche e funzionalità e metodi di stampa

Contenuto a cura di

Redazione Magazine Lyreco
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Un insieme di professionisti che condividono la loro esperienza.

La carta termica (o termosensibile) è un tipo di carta utilizzato principalmente per la stampa di fax, biglietti per eventi e ricevute di transazioni economiche. Dallo scontrino della colazione al bar, alla ricevuta al termine del pagamento con la carta di credito al supermercato, sino ad arrivare al fax in ufficio: questo tipo di carta è infatti utilizzata in diversi contesti lavorativi dal momento che può rivelarsi una preziosa alleata per numerose attività quotidiane. Ma come nasce la carta termica? Come la si utilizza e soprattutto, come può essere riciclata? Vediamolo insieme. 

Carta termica: composizione e utilizzo  

La carta termica è costituita da una carta di base di alta qualità, sviluppata appositamente per la tecnologia termica, che contiene sostanze coloranti e sviluppatore del colore. Su questa carta viene applicato un pre-rivestimento (rivestimento Z) che fornisce le basi per immagini di alta qualità e impedisce al calore di essere condotto nella carta stessa, così da salvaguardare la sensibilità del rivestimento termico applicato sopra. 
 
La stampante termica applica punti di calore al rivestimento termico, producendo così una reazione chimica che fa apparire la scritta o l'immagine. 

La carta termica è destinata alla stampa di piccolissime tirature e viene realizzata sottoponendola a specifici trattamenti che le conferiscono la caratteristica struttura e lucidità.   

Tra le carte maggiormente utilizzate nel ventennio degli anni ‘70 e ‘90, la carta termica è protagonista di un vero e proprio boom grazie al suo utilizzo per la trasmissione di fax. Questi erano infatti utilizzati come principale strumento di comunicazione tra aziende e società e di conseguenza, la carta, era fondamentale per un passaggio rapido e sicuro. 

Negli stessi anni, i giapponesi Ricoh, Jujo e Kanzaki si avvicinarono al mercato della carta termica, ampliandone i campi di utilizzo e proponendone una nuova tipologia con coloranti con una base chimica simile. In poco tempo il prodotto si dimostrò vincente e, nel giro di pochi anni, i tre ampliarono il proprio business grazie alla partnership con società come TEC e SATO cogliendo l’occasione di entrare nell'emergente industria global e dedicarsi alla vendita mirata nelle grandi catene di supermercati. 

Sebbene ad oggi i fax abbiano un utilizzo più ristretto, il mercato della carta termica ha continuato a crescere mentre l’utilizzo dei fogli per i fax è stato gradualmente sostituito nelle aziende con quelli per le stampanti digitali. Per poter comprendere i campi d’utilizzo della carta termica è opportuno ricordarne i principali:   

  • Le ricevute commerciali;  
  • I biglietti di ingresso a musei ed eventi;  
  • Le etichette per spedizioni; 
  • Le etichette da banco frigo; 
  • La logistica; 
  • Gli scontrini per bilance; 
  • I ticket eliminacode. 

Appare evidente che la carta termica trova impiego soprattutto nei sistemi di registrazione di cassa, grazie alla grammatura leggera (tra i 48 gr e i 55 gr) che la rendono perfetta come supporto per la stampa di scontrini e ricevute.  

Carta scontrini 

La carta termica utilizzata per gli scontrini ha delle caratteristiche peculiari che acquisisce in seguito a specifici trattamenti chimici.  

La carta termica per scontrini consiste in una base di carta ricoperta da spalmatura composta da un colorante e da un reattivo. Nel momento in cui avviene la stampa, la testina si surriscalda, trasformandosi nella fonte di calore necessaria per attivare l’intero processo di stampa. Non appena viene sfiorato il foglio, il suo calore attiva la reazione tra colorante e reattivo, creando la carta così come la si conosce.  

Gli scontrini sbiadiscono facilmente proprio a causa della sensibilità al calore, alla luce e agli agenti esterni. Del resto, è capitato a tutti di dover recuperare vecchi scontrini e notare come questi fossero diventati nuovamente bianchi. Per conservare al meglio lo scontrino, è consigliato infatti riporli singolarmente in buste di carta al riparo da ogni fonte luminosa e di calore. 

Per quanto riguarda i formati di stampa, quelli più utilizzati sono: 

  • Rotoli termici da 80 mm x 80 m ideali per i registratori di cassa 
  • Rotoli termici da 52 mm x 20 m oppure 57 mm x 30 m maggiormente consigliati per POS quindi per pagamenti con carta o bancomat 

Come funziona la stampa termica  

La stampa termica basa il proprio funzionamento sull’utilizzo di una barra riscaldata che, grazie all’aiuto di un rullo che ne guida e indirizza la carta, crea l’immagine. Nello specifico, la barra è dotata di tanti piccoli elementi riscaldanti (tecnicamente noti come pixel di stampa) che vengono appositamente montati su tutta la larghezza della testina di stampa. Il calore provoca, poi, una reazione sullo strato sensibile alla temperatura della carta generando così il colore e rendendo possibile la comparsa dell’immagine.  

I rotoli hanno la spalmatura di norma su un lato, ad eccezione dei rotoli double side che hanno la spalmatura su entrambi, ma questa tipologia di rotoli è poco diffusa. 

La carta termica, acquistabile in rotoli, è inserita all’interno di queste apposite stampanti che, come spiegato, non utilizzano inchiostro o toner.  

Un dispositivo di stampa termica è composto da poche parti mobili e la maggior parte delle carte prodotte sono fornite per la stampa nei colori nero. Appare evidente come le stampanti termiche possano trovare impiego soprattutto in un contesto aziendale dove vengono utilizzate anche quotidianamente senza che necessitino di una particolare manutenzione.   

Come riciclare la carta termica 

Le sostanze chimiche presenti appartengono ai rifiuti residui e non possono essere trattati e smaltiti come normali rifiuti. In particolare, è un elemento chimico e, di conseguenza, deve essere correttamente smaltito.  

Pertanto, i materiali di carta termica devono essere smaltiti nel cestino dei rifiuti residui, nel bidone dell’indifferenziata, in quanto non è riciclabile!