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aria ionizzata

L’aria ionizzata fa male?

Contenuto a cura di

Redazione Magazine Lyreco
Insieme a te, per informarti e guidarti

Un insieme di professionisti che condividono la loro esperienza.

La risposta a questa domanda è più complessa di quanto si possa immaginare, soprattutto per il fatto che non esiste una riduzione ad un o un no.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza analizzando alcuni articoli scientifici che hanno condotto esperimenti sull’argomento.

Intanto, cosa vuol dire ionizzare l’aria?

Questo trattamento realizzato dagli ionizzatori carica l’aria di ioni negativi, che si legano alle particelle sospese e le trascinano sulle superfici, impedendoci di respirare agenti inquinanti (ma costringendoci a spolverare una volta in più).

La prima importante distinzione va fatta tra l’aria ionizzata e l’aria con presenza di ozono, spesso confuse e sovrapposte nell’opinione comune.

L’ozono è una sostanza tossica per l’organismo e, se respirata in grandi quantità e per periodi prolungati, può essere responsabile di gravi danni.

E cosa c’entra l'ozono con l’aria ionizzata?

Molti modelli di ionizzatori producono anche ozono durante il processo, portando con sé i rischi appena menzionati.

Ad esempio, uno studio già nel 2001 aveva evidenziato come 5 dei 27 ionizzatori testati producessero anche ozono durante il processo di ionizzazione. 

Grafico che mostra l'emissione di ozono di uno degli ionizzatori testati nello studio di Niu e colleghi

Ma non tutti i modelli di ionizzatore hanno questo difetto, e soprattutto la produzione di ozono non ha strettamente a che fare con l’aria ionizzata. Per approfondire ancora la questione, viene in nostro aiuto un articolo del 2019, il primo ad analizzare nello specifico gli effetti sulla salute della ionizzazione.

Tra gli obiettivi dello studio, condotto a Pechino, erano esplicitati:

  1. esaminare l’efficacia della purificazione tramite ionizzatore
  2. valutare le emissioni di ozono e di ioni negativi
  3. esplorare gli effetti sugli apparati respiratorio e cardiaco dell’aria ionizzata

Gli effetti sulla salute sono stati misurati con:

  • test polmonari
  • misurazione della pressione sanguigna
  • elettrocardiogramma

L’esperimento è stato condotto in una scuola frequentata da ragazzini di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Questo perché i bambini sono considerati una popolazione molto suscettibile agli effetti dell’aria inquinata.

I risultati, in sintesi, hanno evidenziato innanzitutto che lo ionizzatore utilizzato aveva un'elevata efficienza nel ridurre le particelle sospese. In particolare, è emersa una notevole riduzione di PM 2.5 (di cui parliamo qui) e di particelle ancora più piccole (che sono le più pericolose per l’organismo).

Dopo la purificazione, i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento della funzione polmonare, una riduzione dell'infiammazione delle vie respiratorie, una diminuzione dello stress ossidativo e una riduzione del rischio di ischemia miocardica. 

D’altro canto, i dati suggeriscono anche un possibile effetto negativo sulla variabilità della frequenza cardiaca, legata all'attività del sistema nervoso autonomo.

Quindi lo ionizzatore d'aria fa male?

Non proprio, o quantomeno servono altri studi per confermarlo.

Il punto interessante è che gli effetti negativi emersi in questo studio non possono essere ricondotti alla presenza di ozono (come spesso accade): lo ionizzatore utilizzato, infatti, non ha aumentato il livello di ozono nell’aria.

Lo studio conclude sottolineando due cose:

  1. i benefici dell’aria ionizzata sulle funzioni respiratorie grazie alla riduzione delle particelle sottili
  2. il fatto che i benefici sulle funzioni cardiache derivanti dalla riduzione dell'inquinamento da particolato sembravano invece andare persi

Le controindicazioni potrebbero essere attribuite ai livelli molto elevati di ioni negativi. Sono sicuramente necessari altri studi per confermare se gli ioni negativi sono i responsabili di questi effetti e se potrebbero essercene anche altri sull'organismo.

Allora sono gli ioni negativi che fanno male?

No, la loro presenza porta anzi un sacco di benefici. Ci sono studi che li correlano ad un aumento del benessere mentale e della produttività, oltre all'efficace effetto di purificazione menzionato in precedenza. L'esperimento qui riportato, però, suggerisce ulteriori ricerche per poter verificare eventuali controindicazioni o effetti negativi.

Fonti: