L'origine dei Krumiri, i biscotti amati da tutti (anche da Bill Clinton)
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Redazione Magazine LyrecoI biscotti Krumiri rappresentano una di quelle delizie italiane che riescono a mettere tutti d'accordo. Forse non è un caso che siano nati all'incirca insieme all'unità d'Italia e che, ancora oggi, siano capaci di far convergere le opinioni con la loro bontà. Oltre al sapore inconfondibile, però, anche il loro nome e la loro forma non passano inosservate.
L'origine dei Krumiri
I Krumiri sono nati nella seconda metà del XIX secolo in Piemonte, precisamente nella città di Casale Monferrato. Come spesso accade in casi come questi, le radici si confondono tra storia e leggenda, rendendo impossibile definire un punto d'inizio preciso e un perché certo del loro nome.
Ciò che si sa con certezza è che già nel 1878 i Krumiri esistono, sono registrati come creazione del pasticciere Domenico Rossi e deliziano i palati di tutti, perfino dei nobili.
Il legame con la regalità
La forma particolare dei Krumiri sembra essere un omaggio ai baffi del Re Vittorio Emanuele II, che proprio nel 1878 morì.
In pochi anni i Krumiri conquistarono premi e riconoscimenti di alto livello:
- nel 1884 la medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Torino
- i Diplomi di “Provveditore della Casa di Sua Altezza il Duca d’Aosta”, del Duca di Genova e della “Reale Casa d’Italia nella persona di Umberto I”
- nel 1900 il Gran Diploma d’Onore dell’Esposizione di Casale
La Tradizione dei Krumiri
La ricetta originale dei Krumiri è rimasta in gran parte invariata nel tempo, tramandata di generazione in generazione. Gli ingredienti base includono farina, burro, uova (rigorosamente rotte a mano) e zucchero, con l'aggiunta di vaniglia o altri aromi per conferire al biscotto il suo sapore distintivo.
Tecniche di preparazione
La preparazione dei Krumiri richiede una particolare attenzione nella lavorazione dell'impasto e nella sua successiva estrusione attraverso appositi stampi che conferiscono ai biscotti la loro forma tipica. Dopo l'estrusione, i Krumiri vengono cotti lentamente in forno fino a raggiungere una consistenza croccante e un colore dorato.
Krumiri oggi: tra innovazione e fedeltà alle origini
I Krumiri sono prodotti ancora oggi rigorosamente a mano. Le uova fresche sono anch'esse rotte a mano per preservarne l'integrità del tuorlo, prima di essere unite a farina, burro, zucchero e vanillina. L’impasto è lasciato riposare poi al fresco per un giorno intero, senza fretta, per raggiungere un risultato ottimale che si discosta dalle logiche industriali.
I Krumiri nel mondo
Grazie alla loro fama, i Krumiri hanno oltrepassato i confini nazionali, diventando ambasciatori del gusto italiano all'estero. Nel 1998 il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, aveva ricevuto in dono una selezione dei migliori prodotti del Piemonte: nella lettera di ringraziamento si soffermò in particolare sui «wonderful Krumiri».
Krumiri: il significato della parola è molto meno dolce dei biscotti
Negli anni della nascita dei biscotti, il Krumiro era un liquore molto in voga: l'origine del nome potrebbe essere ricondotta a questo particolare.
Ma kroumir era anche un termine dispregiativo utilizzato alla fine dell'800 per indicare gli immigrati nordafricani in Francia. L'origine deriva dalla tribù guerriera dei Khumir che abitava Tunisia e Algeria e fornì il pretesto per l'invasione francese. Questo termine arrivò ad essere collegato a chi, durante gli scioperi, si schiera dalla parte dei padroni: molto spesso infatti gli immigrati nordafricani venivano utilizzati dal padronato francese per sostituire gli operai in sciopero alla fine dell'800.
I Krumiri, validi in una vastità di situazioni diverse
I Krumiri si possono abbinare con té, caffé, vini, liquori e tanto altro, oltre ad essere irresistibili anche da soli: non è un caso che siano presenti nel catalogo di Lyreco in pratiche monoporzioni per poter deliziare ospiti o clienti.
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