Come si smaltiscono le pile?
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Redazione Magazine LyrecoLo smaltimento delle pile in azienda deve essere eseguito rispettando delle norme specifiche, al pari di quanto previsto per altri rifiuti come i toner della stampante. Un adeguato smaltimento delle pile usate permette di salvaguardare l’ambiente e la salute, inoltre promuove soluzioni di economia circolare grazie al recupero di una parte dei materiali da cui sono composte.
Per gestire in maniera corretta questi prodotti è necessario conoscere alcune informazioni fondamentali, così da adottare policy aziendali efficienti anche per lo smaltimento delle batterie utilizzate nell’ambiente di lavoro.
Ecco un approfondimento completo sulla normativa, le modalità e i costi dello smaltimento delle pile esauste in ufficio, per compiere scelte consapevoli nel trattamento di questi rifiuti speciali.
Come smaltire le pile esauste
Per sapere come si smaltiscono le batterie il riferimento normativo da considerare in Italia è il D.Lgs. 188/2008, la legge con la quale è stata recepita la Direttiva europea 2006/66/EC. La norma italiana che disciplina come smaltire le batterie è stata recentemente aggiornata attraverso il D.Lgs. 118/2020, uno dei decreti di recepimento del nuovo pacchetto di misure europee sull’economia circolare.
Lo smaltimento delle batterie usate deve avvenire rispettando determinati requisiti, mediante processi di responsabilità dei produttori di pile e accumulatori. Questi ultimi sono tenuti a organizzare e finanziare i sistemi di recupero, trattamento e riciclo dei rifiuti di pile e accumulatori (RPA), iscrivendosi all’apposito Registro Nazionale di riferimento e comunicando ogni anno i dati quantitativi sui RPA immessi sul mercato.
Le batterie e gli apparecchi che le utilizzano devono inoltre essere dotati di etichette per lo smaltimento delle pile, informando i consumatori su come gestire questi rifiuti e sul divieto di gettarli nei contenitori della raccolta indifferenziata.
Per le pile, dunque, la gestione dei rifiuti in azienda deve prevedere un’apposita raccolta separata, utilizzando dei contenitori specifici per semplificarne il recupero e dividere ogni tipologia di batteria in base al suo codice identificativo. Dopodiché, le pile possono essere affidate a un operatore specializzato, oppure al distributore stesso se operante come intermediario autorizzato.
Lo smaltimento delle pile alcaline
Le pile alcaline sono contraddistinte dal codice CER 16.06.04. Si tratta di una tipologia di batterie non ricaricabili che rientra nella categoria di pile e accumulatori portatili, utilizzate in genere per alimentare apparecchi elettronici ed elettrici come:
- Telecomandi di TV e impianti audio.
- Orologi e sveglie.
- Mouse senza fili.
- Telecomandi dei condizionatori d’aria.
- Cuffie wireless.
- Rilevatori di fumo.
- Apparecchiature di registrazione.
- Telecamere Wi-Fi.
- Videoproiettori portatili.
Per un corretto smaltimento delle batterie alcaline nell’ambiente di lavoro è opportuno allestire degli appositi contenitori per la raccolta, con il seguente conferimento a un’azienda autorizzata per il trasporto e lo stoccaggio dei RPA.
Una soluzione ottimale è il servizio dedicato proposto da Lyreco per lo smaltimento delle pile alcaline, per usufruire di un supporto completo per il recupero e il trattamento di questi rifiuti presso centri abilitati.
Lo smaltimento di altri tipi di pile
Anche le altre tipologie di batterie usate possono essere raccolte e smaltite. Le pile vanno infatti messe in contenitori differenti in base al tipo di batteria, tenendo conto del diverso codice del rifiuto speciale da smaltire (CER).
Nel dettaglio, si deve procedere secondo le seguenti modalità:
- Smaltimento pile al litio (codice CER 16.06.05): le batterie al litio hanno una durata superiore rispetto alle pile alcaline e possono essere anche ricaricabili.
- Smaltimento pile piombo (codice CER 16.06.01): questi prodotti sono utilizzati in diversi ambiti, ad esempio nelle applicazioni fotovoltaiche.
- Smaltimento pile nichel (codice CER 16.06.02): le batterie al nichel sono utilizzate per l’alimentazione di sistemi di storage per gli impianti ad energie rinnovabili o per alimentare sistemi di sicurezza nei data center, lo smaltimento delle batterie al nichel può avvenire tramite big bag, fusti o casse in HDPE.
Come vengono smaltite le pile
Per capire come vengono smaltite le batterie bisogna innanzitutto partire con la raccolta delle pile esauste, ovvero le batterie non ricaricabili arrivate a fine vita o quelle ricaricabili che hanno esaurito la propria capacità di ricarica. Il riferimento in Italia è rappresentato dal Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA), il quale definisce gli standard di raccolta, trattamento e riciclo seguiti dai sistemi collettivi.
Per le sole pile alcaline il servizio di raccolta può essere effettuato direttamente anche da Lyreco. Quindi, dopo il recupero delle pile alcaline esauste, raccolte nell’apposito box, viene compilato il FIR (Formulario di Identificazione del Rifiuto) e i rifiuti sono inviati al centro di trattamento e recupero con tutta la documentazione a norma di legge.
Infine, le pile esauste sono sottoposte a processi di disassemblaggio e trattamento polo metallurgico, per separare elementi come il nichel e il cobalto e riutilizzarli in future lavorazioni/prodotti.
I processi di recupero utilizzati sono:
- Processi pirometallurgici: sono più semplici ma energeticamente dispendiosi, utilizzati per ottenere metalli da usare in altre applicazioni commerciali e industriali.
- Processi idrometallurgici: consentono di ottenere materiali pronti per il riutilizzo immediato in altre batterie, arrivando a percentuali del 100% per il litio e del 98% per il cobalto, tuttavia sono particolarmente lunghi e complessi.
Dove si smaltiscono le pile
Per sapere dove smaltire le pile esauste bisogna verificare le soluzioni disponibili nella propria zona, in questo modo è possibile valutare qual è il luogo migliore dove portare le batterie esauste e garantire un trattamento adeguato di questi rifiuti pericolosi. La legge obbliga i distributori al ritiro delle batterie usate, i quali a loro volta devono avvalersi dei sistemi di raccolta e smaltimento finanziati dai produttori di pile e accumulatori.
Ad ogni modo, i posti dove smaltire pile ricaricabili e batterie sono i Centri di Raccolta autorizzati, ovvero le società specializzate e abilitate alla gestione di questi rifiuti. Per le imprese i distributori possono fornire dei servizi dedicati per la raccolta, il trasporto e lo stoccaggio delle pile esauste, organizzando il ritiro dei prodotti presso la sede aziendale per agevolare lo smaltimento delle batterie usate.
Dove si buttano le batterie?
Le batterie si smaltiscono presso appositi contenitori, separandole dagli altri rifiuti e dividendo le pile esauste in base alla categoria (Codice CER di riferimento). I privati cittadini possono utilizzare i box per la raccolta presenti presso distributori e punti vendita o nelle isole ecologiche ma per le aziende non vale lo stesso principio. Infatti, in questo caso, le pile esauste sono considerate rifiuti speciali da smaltire tramite società autorizzate al trasporto, stoccaggio e smaltimento di questa tipologia di rifiuto. È bene quindi acquistare contenitori dedicati a questo scopo da sistemare nell’ambiente di lavoro e informare i dipendenti su come e dove gettare le batterie usate in modo corretto.
Come funziona il ritiro delle batterie esauste
Le pile usate devono essere conferite presso i centri autorizzati allo smaltimento oppure richiede un servizio di ritiro presso la sede aziendale.
Per il ritiro delle pile alcaline esauste Lyreco offre un apposito servizio di raccolta, basta acquistare l’apposito box per lo smaltimento dei rifiuti e prenotare il ritiro del contenitore delle batterie usate anche online, con tempistiche specifiche in base alla provincia.
Perché le pile esauste vanno smaltite separatamente?
Le batterie devono essere raccolte e smaltite separatamente, in quanto contengono materiali tossici e inquinanti che possono contaminare gli altri rifiuti come cadmio, piombo e nichel.
Inoltre, l’efficienza del processo di trattamento e riciclo delle pile esauste dipende dalla qualità della raccolta differenziata, poiché ogni tipo di batteria viene sottoposta a determinati processi di smaltimento, perciò migliore è la raccolta e più responsabile sarà il trattamento ed elevata la percentuale di materiali recuperati.