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Plastificatrice quale scegliere

Plastificatrice: quale scegliere?

Contenuto a cura di

Redazione Magazine Lyreco
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Un insieme di professionisti che condividono la loro esperienza.

Una plastificatrice è un dispositivo che trova posto in moltissimi contesti professionali, indispensabile per preservare stampati di una certa rilevanza, in particolare quelli destinati all'esposizione o alla condivisione. Una macchina per plastificare permette di aggiungere, tramite pouches o film a bobina, una superficie in plastica ai fogli di carta, conferendo ai documenti un aspetto più professionale, ma soprattutto a prova di usura.

Tuttavia, in commercio non esiste un unico modello di macchina plastificatrice: di conseguenza, quando si tratta di acquistare un nuovo apparecchio, è necessario saper distinguere tra le diverse soluzioni, anche in base all’uso che si prevede di farne, se occasionale, moderato o frequente. 

Naturalmente, prestare la massima attenzione al tipo di dispositivo è molto importante, e ciò non soltanto perché da una perfetta conoscenza del processo è possibile capire come funziona una plastificatrice, ma anche perché si può comprendere come plastificare un foglio al variare della diversa destinazione d'uso ed evitare che nel tempo la pellicola possa perdere aderenza. Il tutto scegliendo la migliore procedura disponibile tra le due lavorazioni attualmente più diffuse, ovvero la plastificazione a caldo e la laminazione a freddo.

Tipi di plastificatrice

Le plastificatrici attualmente disponibili si dividono in due grandi famiglie, quella delle plastificatrici a caldo e quella delle plastificatrici a freddo, la cui scelta dipende prevalentemente dalle diverse esigenze dell'ufficio. Conoscere quali plastificatrici esistono in commercio facilita l'individuazione del dispositivo giusto e aiuta a effettuare un acquisto calibrato in base ai diversi flussi di lavoro.

Plastificatrici a caldo

Le plastificatrici a caldo sono dispositivi che permettono alle pouches di aderire ai fogli stampati con un processo ad alte temperature; adatte agli ambienti di lavoro, possono prevedere dei tempi di riscaldamento, ma assicurano una plastificazione estremamente professionale e dalla qualità che dura nel tempo. 

È una macchina che sviluppa calore al suo interno e che è dotata di 2, 4 o 6 rulli. Tutto ciò serve a indurre la temperatura corretta per rendere adesive le pouches al documento plastificato, a pressare i documenti plastificati in modo da evitare la presenza di bolle d’aria o imperfezioni sulla busta plastificata. La plastificazione a caldo è il sistema che dà i migliori risultati; questo punto si nota direttamente sulla brillantezza della pouches.

Con la plastificazione a caldo è possibile utilizzare diverse tipologie di pouches a seconda dell’utilizzo che si vuole fare del documento plastificato.

Plastificatrici a freddo

A differenza dei dispositivi a caldo, le plastificatrici a freddo sono apparecchi che funzionano a pressione. L’adesione delle bobine di film al foglio avviene infatti mediante un processo di compressione meccanica basato su rulli, che, premendo il film plastico sul documento, ne assicurano la plastificazione. Tuttavia, questo genere di dispositivi può offrire risultati meno professionali rispetto a quelli ottenuti con le plastificatrici a caldo; di conseguenza, in alcuni particolari contesti, potrebbero non adattarsi a un uso intenso.

Naturalmente, comprendere quali differenze esistano tra le due diverse tipologie di macchinari permette di capire in modo più preciso come si usa la plastificatrice. È infatti importante sottolineare che, se un dispositivo con funzionamento a caldo, dopo l'avvio, richiede delle tempistiche di riscaldamento, una plastificatrice a freddo è in genere pronta a lavorare subito dopo l'accensione.

Ma anche il processo di plastificazione prevede un iter diverso in base al dispositivo: se si utilizzano i macchinari che funzionano con pouches, ad esempio, bisogna inserire il foglio all'interno della sacca, che successivamente deve essere introdotta nella plastificatrice tramite una fessura presente sul lato frontale; viceversa, se il dispositivo funziona con bobine di film, basta collocare lo stampato sulla superficie di lavoro, dove uno o più rulli lo incanalano all'interno del macchinario per sottoporlo al processo di adesione della pellicola.

Quanto costa una plastificatrice

Il costo di una plastificatrice può oscillare da poche decine di euro per un modello basilare a qualche centinaio di euro per un dispositivo adatto ad un uso intensivo. L'importo, tuttavia, può essere facilmente recuperato nel tempo, soprattutto se si considera quanto costa plastificare un foglio affidandosi a un servizio esterno e a quanto si possa risparmiare, ammortizzando di riflesso la spesa, tramite l'acquisto di una macchina plastificatrice da collocare e utilizzare in ufficio.

Quale plastificatrice scegliere

Nel mondo delle forniture per ufficio, non esiste una macchina plastificatrice che vada bene per tutti, in particolar modo se si considera che un apparecchio può dirsi davvero perfetto solo se dimensionato alla frequenza di utilizzo prevista. Tuttavia, di fronte alla vasta gamma di dispositivi in commercio, spesso si fa difficoltà a capire come scegliere una plastificatrice o a quali funzionalità bisogna prestare attenzione prima di procedere con l'acquisto.

Naturalmente, gli elementi che aiutano a scegliere la plastificatrice sono diversi, ma per orientarsi nella selezione, oltre a tenerli tutti in considerazione, bisogna metterli in relazione con le esigenze di fruizione che si prevedono all'interno del proprio ufficio. Questo fa sì che ad oggi le caratteristiche per scegliere la plastificatrice non siano standard, ma legate al contesto di destinazione. Di seguito riportiamo le più importanti da tenere a mente.

I procedimenti di plastificazione

Se una plastificatrice a caldo è perfetta qualora sia necessario gestire picchi di lavoro o effettuare plastificazioni in modo continuativo, una plastificatrice a freddo è più conveniente per impieghi saltuari o laminazioni dalla tiratura moderata.

Il formato dei fogli compatibili con il macchinario

Una plastificatrice di grandi dimensioni permette di lavorare su documenti di diverso formato, ad esempio A3, A4, A5, e A6. Di conseguenza, dà la possibilità di plastificare supporti di qualunque tipo, come tessere di riconoscimento, biglietti da visita, foto, dépliant, ma anche mappe, menù, tavole grafiche o cartelloni.

La velocità di plastificazione

Acquistare un macchinario più veloce contribuisce a ottimizzare i tempi necessari ai processi di plastificazione, soprattutto qualora si preveda un uso intenso o professionale del dispositivo.

Lo spessore delle pouches 

Una macchina plastificatrice che ha la capacità di supportare pouches di diversi micron - e soprattutto che presenti la funzionalità per la regolazione automatica dello spessore - assicura un utilizzo più versatile: difatti, se da una parte consente di adoperare rivestimenti di qualunque dimensione, dall'altra offre la possibilità di applicare film diversi al variare delle esigenze, in modo da garantire, all'occorrenza, uno spessore maggiore a documenti da sottoporre a continui rimaneggiamenti o da destinare all'esposizione esterna.

La presenza di tecnologie direzionali o sistemi anti-inceppamento

Tali funzionalità garantiscono un funzionamento più fluido, impedendo l'inserimento errato delle pouches e assicurando l'espulsione automatica del materiale in caso di blocchi. Naturalmente, è importante scegliere il dispositivo anche in base alla carta adoperata: basti pensare all'importanza che può rivestire una plastificazione a freddo in presenza di tutti quei materiali cartacei particolarmente sensibili al calore. Di conseguenza, nella scelta è bene non scartare alcuna soluzione, dal momento che anche l'apparecchio più semplice può rappresentare un valore aggiunto.