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Defibrillatore (DAE): cos’è e perché è così importante

Guide e approfondimenti

In termini semplificati, il defibrillatore è uno strumento costruito per rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca di un paziente ed erogare scariche elettriche al cuore di un paziente, qualora si rilevi un arresto cardiaco dovuto a fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso.

L’obiettivo di tali scariche è quello di tentare di ripristinare il regolare ritmo della frequenza cardiaca e quindi di interrompere l’aritmia del cuore del paziente.

Normalmente un DAE, nelle varie configurazioni disponibili sul mercato, è composto da:

  • un’unità centrale che analizza il ritmo cardiaco del paziente;
  • elettrodi (o piastre) normalmente applicate al torace, che trasmettono le scariche elettriche.

Questo dispositivo ha di solito un’alimentazione elettrica a batteria.

Cosa vuol dire la sigla DAE?

L’acronimo DAE si utilizza comunemente per indicare sia un Defibrillatore Automatico Esterno che un defibrillatore semiautomatico esterno. Questi dispositivi si possono certamente definire un “salvavita” perché, grazie alla defibrillazione esercitata dal DAE, è possibile interrompere l’aritmia e quindi il caos delle cellule muscolari del cuore, ricreando le condizioni per ripristinare la capacità cardiaca e la corretta circolazione del sangue.

Come si usa un defibrillatore DAE?

Ne esistono di vari tipi e le differenti funzionalità di ciascuno implicano un diverso uso del defibrillatore. Esistono defibrillatori manuali, semiautomatici esterni, automatici esterni e impiantabili (o automatici interni). Di seguito proponiamo una breve descrizione:

  • manuale: è usato solo da operatori sanitari qualificati e quindi si trova generalmente solo in ambito ospedaliero o in alcune ambulanze o mezzi di soccorso;
  • defibrillatore semiautomatico esterno (DAE): molto diffuso in Italia, richiede l’intervento di un operatore che, dopo avere assicurato la posizione delle piastre dae, attivi l’eventuale emissione della scarica premendo un pulsante su indicazione della macchina. Il funzionamento del defibrillatore semiautomatico risulta quindi semplice e sicuro perché le operazioni di analisi e carica sono automatiche e non modificabili dall’esterno
  • automatico esterno (DAE): molto diffuso all’estero, richiede un iniziale intervento dell’operatore per il posizionamento delle piastre sul torace del paziente, poi si attiva autonomamente ed eroga la scarica se rileva l’eventuale stato di arresto cardiaco del paziente dopo un breve preavviso;
  • impiantabile o automatico interno: deve essere chirurgicamente inserito nel corpo del paziente, quindi è di dimensioni ridotte e assomiglia concettualmente molto a un pacemaker.

Chi può usare un DAE?

La legislazione in vigore fino al 28 agosto 2021 consentiva l’utilizzo del DAE, non solo al personale sanitario, ma anche cosiddetto “laico” ovvero non sanitario, purché sia stato adeguatamente istruito con un apposito corso DAE specialistico che eroghi la formazione all’uso del defibrillatore e rilasci quindi l’abilitazione per il Dae.

Tali corsi sono detti anche BLSD (Basic Life Support- Defibrillation) e ciascuna Regione in Italia ha delle competenze specifiche territoriali in tali ambiti.

Secondo le linee Guida European Resuscitation Council per la Rianimazione 2015, “se l’addestramento con istruttore non è disponibile, allora quello auto diretto è un’opzione pragmatica accettabile per imparare ad utilizzare un DAE. Inoltre, è noto che i soccorritori sono in grado di utilizzare i DAE anche senza alcun addestramento formale. Tuttavia, è stato dimostrato che la presenza nelle vicinanze di un DAE non ne garantisce il suo utilizzo. Pertanto, è vantaggioso fare formazione perché da una parte aumenta la consapevolezza generale del benefico utilizzo dei DAE e dall’altra smonta i falsi miti che li riguardano (ad es., la credenza che possano essere pericolosi)”.

Attualmente la normativa prescrive che l’abilitazione in generale all’utilizzo del DAE abbia durata illimitata, ma tuttavia è obbligatorio il riaddestramento detto anche retraining ogni 24 mesi. È importante inoltre sottolineare che è opportuno il ri-addestramento, anche se la frequenza suggerita per tale attività varia a seconda del tipo di partecipanti (laici od operatori sanitari) e che la prestazione all’uso del DAE può essere migliorata con brevi sessioni di richiamo.

Con la legge 4 agosto 2021, n. 116., sono state apportate le modifiche alla legge 3 aprile 2001, n. 120. Infatti attualmente, nei casi più gravi, dove è indispensabile fornire assistenza perché c’è il sospetto di un imminente arresto cardiaco e non è presente personale sanitario o non sanitario formato, è consentito l’utilizzo del DAE (semiautomatico o automatico) anche a chi non possiede i requisiti sopra indicati, è preferibile però che questa persona sia seguita telefonicamente dal 118.

In questi casi, a colui che interviene pur non essendo in possesso dei requisiti necessari per poter utilizzare il DAE, si applica il principio di stato di necessità presente nell’articolo 54 del Codice Penale. Infatti se l’intervento ha il fine di tentare di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco il soccorritore non è punibile legalmente come dispone il C.P.: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”. Conoscere questa modifica della normativa sull’utilizzo del defibrillatore non è assolutamente da sottovalutare perché spesso, per paura delle conseguenze, non si tenta di salvare una vita in pericolo e in questi casi un aiuto repentino è l’unica soluzione.

Perché comprare un defibrillatore semiautomatico?

La scelta di un defibrillatore semi-automatico esterno (DAE) in Italia prevale in quanto è una macchina che se pur complessa in sé, si utilizza in modo semplice e sicuro. Dopo l’applicazione delle piastre sul torace del paziente, il dispositivo esegue autonomamente in pochi secondi l’analisi dell’attività elettrica del cuore e rileva se il paziente è soggetto a fibrillazione ventricolare o tachicardia ventricolare senza polso: a questo punto si carica per poter erogare lo scarica elettrica.

Il tratto più particolare del defibrillatore semi-automatico risiede nel fatto che la macchina richiede che l’operatore prema il pulsante per erogare la scarica, dopo aver fatto allontanare tutti coloro che potrebbero accidentalmente ricevere lo shock se stanno toccando il paziente.Quando usare il DAE

Quindi il defibrillatore semiautomatico esegue in totale autonomia la diagnosi e solo se la causa dell’arresto cardiaco richiede l’erogazione dello shock, si predispone per eseguirlo avvertendo l’operatore con messaggi visivi e sonori che è necessario attivare il pulsante.

La defibrillazione precoce con il DAE e le manovre di rianimazione eseguite entro i primi minuti dall’evento migliorano nettamente la possibilità di sopravvivenza del paziente e anche le condizioni neurologiche con cui sopravvive all’arresto.

Secondo alcuni studi la defibrillazione precoce (cioè quella che avviene entro pochi minuti dall’arresto cardiaco) può far sopravvivere dal 50% al 70% delle vittime che abbiano subito un arresto cardiaco associato ad un ritmo defibrillabile, motivo per cui è consigliato l’acquisto del DAE. Anche la pandemia da SARS-CoV-2 ha confermato ancora una volta l’importanza di questo dispositivo, infatti nelle fasi preospedaliere, i dati confermano un notevole aumento di decessi per arresto cardiaco causati da mancati accessi a pronto soccorsi, a studi medici, assenza o ritardi dei mezzi di soccorso o a mancati screening diagnostici e quindi a mancate diagnosi di patologie cardiovascolari.

Defibrillatore obbligatorio: dove installarlo e normative in vigore

Il positivo esito del suo utilizzo nei casi di imminente pericolo ha spinto le Istituzioni nazionali a intervenire nella legislatura in vigore. Fino al 28 agosto 2021, secondo la normativa Italiana, l’obbligo di dotazione di un defibrillatore DAE sussisteva solo per le società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche. Da suddetta data, invece, le disposizioni in materia dell’utilizzo del DAE, sia defibrillatori semiautomatici che automatici, sono state riviste e il loro impiego è ora vivamente consigliato anche nella Pubblica Amministrazione e nei trasporti compresi i luoghi di passaggio come stazioni e porti. In particolare, oltre all’obbligo per società e associazioni sportive, imposto da tempo dal Decreto Balduzzi, oggi la legge suggerisce che il defibrillatore venga installato anche nei seguenti luoghi:

  • Pubbliche Amministrazioni con almeno 15 dipendenti e che abbiano servizi aperti al pubblico;
  • Istituti scolastici, di ogni ordine e grado e istituzioni educative;
  • Aeroporti, stazioni ferroviarie e porti marittimi;
  • Mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e navigazione interna che effettuano tratte con percorrenza continuata, senza possibilità di fermate intermedie, della durata di almeno due ore;
  • Servizi di trasporto extra-urbani in concessione.

Inoltre gli enti territoriali, come province, regioni e comuni, possono incentivare in piena autonomia, anche attraverso l’individuazione di misure premiali, l’installazione del DAE, nei seguenti luoghi:

  • Centri commerciali;
  • Condomini;
  • Alberghi;
  • Strutture aperte al pubblico, ad esempio rifugi alpini.

Per l’acquisto del DAE, la legge 4 agosto 2021, n. 116, specifica che “Per le procedure di acquisto dei DAE, le amministrazioni di cui al comma 1 si avvalgono degli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione dalla società Consip Spa ovvero dalle centrali di committenza regionali.”

La legge 116 approvata (ex DDL1441) ha quindi l’obiettivo di diffondere la cultura della cardioprotezione e l’uso dei defibrillatori, introducendo inoltre cambiamenti significativi in merito alla gestione e all’utilizzo dei DAE.

Il DAE nelle scuole

Come sopra riportato, le scuole, di tutti gli ordini e gradi, comprese le università, sono direttamente coinvolte nella nuova legge 4 agosto 2021, n. 116.

Le scuole, di tutti gli ordini e gradi, comprese le università erano già stati identificate dal DDL su menzionato come luoghi prioritari per l’installazione dei defibrillatori.

Recentemente, il Ministero dell’Istruzione, con nota n.7144 del 25 marzo 2021, ha dato il via libera all’assegnazione ed erogazione delle risorse finanziarie finalizzate:

  • all’acquisto di almeno un defibrillatore semiautomatico (DAE)
  • o rinnovo della dotazione se già a disposizione
  • o anche per l‘attivazione di corsi di formazione certificati all’utilizzo del defibrillatore
  • in generale all’acquisto di beni o servizi finalizzati a garantire la salute del personale e degli alunni.

Le risorse messe a disposizione pari ad € 1000 euro per ogni scuola costituiscono un finanziamento straordinario rispetto alla dotazione ordinaria a disposizione delle istituzioni scolastiche, con l’obiettivo di garantire l’efficacia del servizio scolastico nel rispetto dei protocolli di sicurezza adottati dagli organi competenti.

Oltre all’aspetto normativo però, il DAE nelle scuole gioca un ruolo importante anche a livello educativo e culturale. Infatti un bambino che sin dalla scuola primaria impara a conoscere un defibrillatore e l’importanza che questo strumento riveste, avrà una conoscenza di base in materia dei DAE sia a livello nozionistico che pratico, e sarà in grado di apprendere con più semplicità le principali manovre salvavita. Di conseguenza sarà un adulto più preparato che non avrà bisogno di essere rassicurato sul fatto che il DAE non sia uno strumento pericoloso o complicato ma, al contrario, lo riterrà prezioso perché in grado di salvare una vita.